Le origini di Catania si perdono nella notte dei tempi. Nel secolo VIII a.C. (periodo più intenso dell’espansione greca in Sicilia) venne occupata da una colonia di Calcidesi i quali avevano nel 735 a.C. fondato Nasso, ai piedi del monte ove sorge l’attuale Taormina. Si vuole che a guidare questa colonia di calcidesi nel 729 a. C. fino alle falde meridionali dell’Etna, dando origine alla città di Catania, fosse un tale Evandro.
Nei secoli seguenti, Catania ebbe superbi edifici, divenendo una bella e grande città che venne visitata dai sapienti e dai dotti della Grecia, mentre nel secolo VII a. C. Caronda le diede un codice di leggi che in seguito venne adottato da tutte le colonie greche della Sicilia. Dopo altre vicende, la città venne conquistata dai Romani (263 a. C.) i quali imposero il nome di Catana, o Catina secondo alcuni, e la dotarono di insigni monumenti, tra i quali il teatro, l’anfiteatro e le terme.
Distrutta dal violento terremoto del 121 a.C., Catania dovette subire dopo anche le gravi rapine di Verre e le devastazioni di Sesto Pompeo, ma risorse più bella per la generosità di Augusto.
Subì poi le invasioni dei Vandali, degli Eruli, dei Goti, degli Ostrogoti, Bizantini e Saraceni. Federico II la devastò nel 1232 e, dopo la dominazione Angioina, passò a quella degli Aragonesi dai quali ottenne un privilegio importante: avere l’unico Ateneo per tutta la Sicilia.
Nel 1669 venne distrutta nella parte Ovest da un forte terremoto, ma la distruzione dell’intera città avveniva in seguito al terribile movimento tellurico del 1693. Fu in seguito a tale distruzione che, nei primi del sec. XVIII, incominciò la ricostruzione di Catania con un razionale criterio architettonico, che le ha dato il nome di città settecentesca.
La pianta della città venne disegnata dal luogotenente Duca Lanza di Camastra insieme al Vescovo Mons. Riggio e al Canonico Celestri. L’architetto fu il sac. Giovanni Battista Vaccarini, figlio di un modesto intagliatore in legno, di nome Gerlando, ed allievo di un valoroso architetto trapanese Don Andrea Palma.
L’architetto G. Battista Vaccarini ebbe tributati i massimi onori dai catanesi: nominato prima canonico e poi Abate di Milazzo, ebbe la concessione dell’onore che le grandi città danno solo ai grandi: la cittadinanza di Catania. Nominato architetto regio, con vero dolore dovette lasciare la sua città di adozione e rientrare nella natia Palermo, dove finì i suoi giorni 1’11 marzo 1768.
La città, dopo Palermo, è la più grande della Sicilia. La religiosità a Catania affonda le sue radici già nei primi albori del cristianesimo. Ne sono testimonianza il primo Vescovo San Berillo, discepolo di S. Pietro e il martirio di S. Agata e S. Euplio. Questa religiosità attraverso i secoli si è esplicitata oltre che nel culto dei santi, soprattutto nel culto eucaristico mariano.
Tralasciando di fare un’analisi della religiosità dei catanesi nei secoli passati, si può affermare che in questo secolo il culto eucaristico che si rivela nella frequenza oltre che domenicale, in quella feriale, con la partecipazione piena alla S. Messa, ha anche le sue forme esteriori nella adorazione perpetua.
Questa devozione si attuava nella chiesa di S. Euplio, in piazza Stesicoro, ma dopo questa chiesa distrutta dai bombardamenti del 1943 si è trasferita nella chiesa di S. Benedetto officiata dalle monache Benedettine del SS. Sacramento e ultimamente in Cattedrale, nella cappella normanna della Madonna, dove sempre c’è un folto gruppo di fedeli in adorazione.
Questo culto eucaristico ha il suo trionfo nel giorno del “Corpus Domini”, quando la città tutta è coinvolta nella processione che si snoda per la via principale e riceve un riverente omaggio dal popolo con canti e preghiere. Il culto della Madre di Dio, sin dai tempi in cui si discuteva a livello accademico del problema dell’Immacolata Concezione, a Catania è stato sempre sentito.
Ne fanno testimonianza le numerose Icone a Lei dedicate dalla pietà popolare nelle numerose vie cittadine, e nelle chiese piccole e grandi.
Questa devozione mariana venne testimoniata, il secolo scorso, dal Beato Cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet che, mettendo sotto la protezione di Maria due nuovi grandi quartieri della città, volle che si costruissero due chiese a lei dedicate sotto il titolo di S. Maria della Guardia una e di Nostra Signora de la Salette l’altra. Chiese e Parrocchie sentono il desiderio di glorificare Maria con manifestazioni esterne.
Assai rappresentative due festività: la Madonna del Carmelo, che il 16 luglio, dopo una preparazione di ben 15 giorni, vede una moltitudine di fedeli che venera Maria e le rende omaggio; e la festa dell’Immacolata dell’8 dicembre, devozione sentitissima in tutta la diocesi.
Ma Catania sin dal 252 ha sempre venerato la concittadina S. Agata che testimoniò Cristo col martirio nella persecuzione di Diocleziano.
I festeggiamenti in suo onore, che sempre hanno visto la partecipazione totale della città, una volta avevano luogo dal 17 al 22 agosto e i primi giorni di febbraio. Il 5 febbraio,”dies natalis” della vergine e martire, veniva portato in processione il busto reliquiario.
Oggi questa festa, molto sentita dalla pietà dei catanesi, viene preceduta da una “peregrinatio” delle reliquie dell’insigne martire per le parrocchie e gli istituti religiosi dell’Arcidiocesi, e si conclude con le trionfali processioni del 4 e 5 febbraio per le vie della città.
E’ da segnalare che i giorni 4 e 5 febbraio vedono una moltitudine di fedeli accostarsi ai Sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia.
La religiosità di questa città tanto martoriata è in continuo crescendo specialmente per l’operosa attività degli Arcivescovi Mons. Pichinenna e Mons. Bommarito prima, e Mons. Gristina ora, il quale continua a portare Cristo in questo popolo assai operoso e attivo.
La città di Catania conta 82 Parrocchie, 24 Rettorie, 4 Basiliche Minori Pontificie, 10 Santuari diocesani. Numerose le comunità religiose maschili e femminili. Comunità religiose maschili sono costituite da: Agostiniani, Benedettini, Carmelitani A.O., Carmelitani Scalzi, Domenicani, Frati Minori, Frati Minori Cappuccini, Clarettiani, Fratelli delle Scuole Cristiane, PP. Bianchi, Vincenziani, Paolini, Passionisti, Orionisti, P.I.M.E., Salesiani, Stimmatini, Gesuiti.
I Monasteri presenti sono: Benedettine, Clarisse, Carmelitane A.O., Carmelitane Scalze. Numerosissime le case religiose appartenenti a 36 Congregazioni femminili. Vi sono inoltre otto Istituti Secolari e sei Associazioni Sacerdotali; molte associazioni, gruppi e movimenti cattolici; scuole cattoliche; Case di Spiritualità; Centri di Solidarietà; la Casa di ospitalità temporanea o permanente per i Sacerdoti; O.A.S.I; tre Librerie Cattoliche e varie Biblioteche.